CHECKLIST COMMENTATA

La nomenclatura segue GIROS 2016.

Da : Bagli L. & Bruschi T., Secondo aggiornamento sulla presenza delle Orchidaceae nella provincia di Rimini (Emilia-Romagna) e nel settore meridionale della "Romagna naturale", Orch. Spont. Eur. GIROS, 60 (2017:2).

Taxa rinvenuti all'interno del territorio provinciale

1 - Anacamptis coriophora subsp. fragrans (Pollini) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase

Non comune ma con ampia distribuzione. Rinvenuta all'interno di un residuo di vegetazione psammofila a Miramare di Rimini, lungo la bassa valle del Conca e nella media valle del Marecchia, dove appare più concentrata, fino all'alta valle. Distribuita su suoli calcarei, in piena luce o mezz'ombra, in prati aridi o più raramente freschi, su terreni in genere asciutti, radure e cespuglieti aperti, aree calanchive, ambienti aridi perifluviali, margini di strade e carraie. Da segnalare un nucleo con centinaia di esemplari in località Biforca (San Leo).


2 - Anacamptis laxiflora (Lam.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase

Entità igrofilo-mesofila rara e localizzata, legata a substrati da umidi a freschi, in piena luce, all'interno di marcite, ai margini di stagni e fossati, in ambienti di prato-pascolo aperto o arbustato. Rispetto al primo ricco nucleo frammentato rinvenuto a Monte Canale, in comune di Pennabilli, (Bagli 2013), i siti di presenza sono sensibilmente incrementati, sempre a distribuzione altocollinare e montana e strettamente condizionati dai caratteri edafici. Rinvenimenti degli autori, segnalazioni di soci GIROS e di appassionati naturalisti, hanno consentito di localizzare varie stazioni nel comprensorio del Monte Carpegna, alla base del Monte San Marco (Villagrande di Montecopiolo, PU) e lungo la dorsale calcarea che collega quest'ultima località con il castello pesarese di Montegrimano, per 6 - 7 stazioni complessive.

3 - Anacamptis morio (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase

Rara alla quota di pianura, dove compare saltuariamente nei giardini urbani, e negli incolti collinari. Da molto comune a comunissima, fino ai maggiori rilievi interni, in ambienti estremamente diversi, con ampia variabilità morfologica e cromatica. Lungo i terrazzamenti a lato degli alvei fluviali (Marecchia, Marano, Conca), su suoli esposti e aridi, talvolta degradati. Adattabile e ampiamente distribuita in ambienti collinari e montani, quasi sempre aperti e assolati, su prati magri rocciosi e non, sia aridi che freschi forma popolamenti che possono contare numerosissimi individui; margini di boschi, garighe, cespuglieti, radure, scarpate e margini stradali falciati, pascoli, carraie e sentieri.

4 - Anacamptis pyramidalis (L.) Rich.

Molto comune dalla quota di pianura ai maggiori rilievi dell'interno. Distribuita in ambienti ampiamente differenziati, in genere aperti, dalla città costiera, dove è rara nei giardini da tempo incolti, alle aree fluviali maggiori, su prati aridi, cespuglieti, radure, al limitare di boschi, ambienti calanchivi, garighe, margini di strade, formazioni erbacee post-colturali, aree erbose aperte o moderatamente ombreggiate, anche disturbate. I popolamenti vanno da pochi a numerosissimi individui. Sono presenti individui completamente apocromatici all'interno di popolazioni "normali" ma anche nuclei apocromatici isolati. Da segnalare un nucleo con centinaia di esemplari a fiori bianchi in località Biforca (San Leo).

5 - Barlia robertiana (Loisel.) Greuter

Rarissima. Noti due soli esemplari. Il primo è stato rinvenuto il 15 Marzo 2015 a Verucchio, su una breve scarpata di sostegno stradale a ridosso della carreggiata, in piena luce (Bruschi & Polverelli 2015). In seguito all'asportazione dello scapo fiorale, reiterato per due anni da parte di sconosciuti, gli scriventi e altri componenti del Gruppo GIROS Romagna-Montefeltro, hanno provveduto a tutelare la pianta mediante una gabbia metallica fissata al terreno, dotata di sportello apribile. Il processo di antesi e di fruttificazioneè stato quindi portato a termine per la prima volta. Il secondo esemplare è stato osservato presso Tausano di San Leo (Bruschi 2017). A differenza del precedente, si trova in ambiente di prato arbustato naturale su substrato calcareo, in area collinare.

6 - Cephalanthera damasonium (Mill.) Druce

Relativamente comune dalla prima fascia collinare ai maggiori rilievi dell'entroterra in boschi termofili, cespuglieti, scarpate stradali arbustate, raramente in ambienti prativi e semiruderali, generalmente su substrati neutri o calcarei e posizioni semiombreggiate. Tende a diminuire nelle aree montane più elevate, dove però forma nuclei abbondanti all'interno di impianti maturi a conifere, su suolo seminudo, acidificato e densamente ombreggiato (M.Carpegna).

7 - Cephalanthera longifolia (L.) Fritsch

È relativamente diffusa dalla prima fascia collinare ai rilievi dell'interno, in ambienti diversi ma principalmente boschivi, quali castagneti, boschi a latifoglie miste, querceti, cerrete. Si rinviene anche in arbusteti, scarpate stradali ombreggiate, raramente parchi, su substrati da neutri a calcarei.

8 - Cephalanthera rubra (L.) Rich.

Sporadica nel settore basso-collinare della provincia (castagneto di Monte Faggeto di Montefiore, a 150 m), diviene relativamente comune nella media e alta Valmarecchia, lungo i versanti dei Monti Carpegna e Canale (PU; RN). Le concentrazioni più elevate sono osservabili nei boschi misti a carattere termofilo e nei vecchi rimboschimenti a conifere del Carpegna. Meno comune nei castagneti della media Valmarecchia e nei contesti boschivi montani dominati da latifoglie miste mesofile, boschi di cerro e faggete.

9 - Coeloglossum viride (L.) Hartm.

Localizzata su prati e pascoli montani, in prossimità di boschi ma non al loro interno, in piena luce o mezz'ombra, indifferente al substrato. Presente nei dintorni di Villagrande (Montecopiolo, PU), nel comprensorio del Sasso Simone presso il Passo della Cantoniera (Carpegna, PU), a Miratoio, Monte Canale e alta valle del Prena (Pennabilli).
 
10 - Corallorhiza trifida Châtel. 1760

Rarissima. Specie montana legata a suoli umici a faggio o abete,
è stata rinvenuta esclusivamente nel bosco di Pianacquadio, sul Monte Carpegna, un  lembo superstite delle faggete miste che un tempo coprivano il rilievo. G. Romagnoli e PP. Maiani hanno localizzato nel 2017 un gruppo di individui a ridosso dell'alveo, in habitat ombroso e fresco, sul lato sinistro del torrente Prena (RN), il quale attraversa la faggeta. Un primo nucleo era stato scoperto in precedenza sul lato destro dello stesso torrente (PU), a breve distanza (Porcellini G. & Paganelli G., 2016). Lungo l'alto corso del torrente Prena scorre il limite tra la provincia di Pesaro e Urbino e la provincia di Rimini, per cui i due nuclei di fatto si dividono tra due province.

11 - Dactylorhiza maculata subsp. fuchsii (Druce) Hyl.

Rara negli ambienti boschivi ombrosi di fondovalle della media collina, nei bassi castagneti della Valconca e nelle boscaglie fluviali igrofile planiziarie. Diviene da comune a diffusissima a quote medio-alte. Forma assembramenti ai margini di boschi mesofili o all'interno di questi, scarpate stradali ombreggiate o umide, fossati, in piena luce in prati e pascoli mesofili di quota. Occupa anche suoli asciutti. Si distribuisce su substrati calcarei o moderatamente acidi.

12 - Dactylorhiza maculata subsp. saccifera (Brongn.) Dikl

Individui con caratteri riferibili alla subsp. saccifera sono presenti ma non comuni nei territori medio-alti della provincia, in particolare nel comprensorio del Monte Carpegna. Un individuo completamente apocromico, rinvenuto da M. Zeresi nel 2015 presso Cà Raffaello, isola amministrativa aretina all'interno della provincia di Rimini, è da riferirsi con evidenza alla sottospecie in esame. L'individuazione non è resa agevole dall'ampio numero di individui con caratteri intermedi tra le due sottospecie.

13 - Dactylorhiza insularis (Sommier) Ó. Sánchez & Herrero 2005

La scoperta della sola stazione nota per la provincia di Rimini si deve a G.L.Tonelli e M.C. Lombardi (ex Corpo Forestale dello Stato), i quali hanno localizzato in data 18 Aprile 2016 un buon nucleo di esemplari all'interno di un bosco misto con castagno sul Monte Pincio (Talamello), a quota 760 m. Il popolamento annovera 7 esemplari in antesi e 27 rosette basali (Bruschi & Polverelli 2017a); le ricerche durante l'ultima stagione hanno confermato il numero di piante fiorite. Nell'Italia continentale la presenza è limitata alla Toscana e all'Emilia-Romagna (Pacifico & Biagioli 2016). In Romagna l'unica segnalazione è di Liverani (1991, 1996), riferita a un castagneto presso Brisighella (RA).

14 - Dactylorhiza romana (Sebast.) Soó

Rarissima. Note due sole stazioni. Tre esemplari sono stati rinvenuti da S. Morolli in data 15 aprile 2014 all'interno del plurisecolare castagneto di Monte Faggeto (Montefiore), in Valconca, a quota 400 m (Bagli & Morolli 2014a). Il castagneto di Uffogliano (Novafeltria), nella valle del Marecchia, ospita una seconda stazione più consistente, composta da due nuclei distinti (PP. Maiani, in verbis). Come per numerose altre entità floristiche, lo sfalcio periodico del sottobosco del castagneto al fine di agevolare la raccolta dei frutti e impedire l'affermazione della vegetazione autoctona, consente la sopravvivenza di questa rara specie, mai osservata localmente in habitat naturali.

15 - Dactylorhiza sambucina (L.) Soó

Sporadica a quota bassocollinare. Osservata nel castagneto di Monte Faggeto (Montefiore) nel 1990 (Alessandrini & Bonafede 1996), e a Uffogliano (Novafeltria), ancora all'interno di un castagneto. Diviene comune a quota montana, talvolta con abbondanti popolazioni dal tipico bicromatismo, nel comprensorio del Monte Carpegna (PU; RN), presso Miratoio, Monte Aquilone, tra Poggio Ancisa e Balze (Casteldelci), all'interno di prati e pascoli mesofili. Segnalato un solo individuo per il M. Montone di Villagrande (G. Romagnoli, in verbis).

16 - Epipactis exilis P. Delforge

Rarissima. Trovata per la prima volta da T. Bruschi, con L. Polverelli e P.P. Maiani sul Monte Aquilone (Casteldelci) il 22 luglio 2016. Successive ricerche hanno mostrato come la specie sia localmente diffusa ma non abbondante lungo i margini della faggeta dei versanti E e N del M. Aquilone, intorno ai 1100-1200 m. G.L. Tonelli la segnala anche per le vicinanze dell'eremo di S. Alberico (Verghereto, FC); in data 15 luglio 2017 la presenza è stata confermata presso il piazzale dell'eremo stesso (Verghereto, FC).

17 - Epipactis helleborine subsp. helleborine (L.) Crantz

La più comune tra le congeneri. Non selettiva rispetto al suolo, è in grado di insediarsi anche su substrati poveri e artificiali quali i margini stradali. E' prevalentemente distribuita all'interno e al limitare di boschi e cespuglieti in posizioni ombrose o parzialmente illuminate e lungo le scarpate stradali. Le forme forestali nelle quali è presente sono le più varie, dalle latifoglie miste termofile, dove appare con buona frequenza, a mesofile collinari e montane, ai castagneti, cerrete, faggete e maturi impianti di conifere. Soggetta a parassitosi, negli ultimi anni sono stati osservati numerosi individui la cui fioritura è stata precocemente compromessa dalla prolungata siccità. All'interno dell'Erbario PESA del Centro Floristico Marche (Pesaro) è conservato un campione attribuito a E. leptochila (Godfery) Godfery 1921, specie vicina a E. helleborine, rinvenuto lungo il versante Ovest in prossimità di Biforca di San Leo (A. Alessandrini, in verbis).

18 - Epipactis microphylla (Ehrh.) Sw.

Poco comune e localizzata ma ben distribuita dalla collina, all'interno di boschi caldi a latifoglie (Mondaino), alla media montagna, con individui distribuiti presso i margini boschivi, su scarpate e banchine stradali, lungo carraie e sentieri, in habitat talvolta aridi e artificiali, con individui di taglia estremamente ridotta (Santa Rita di Montecopiolo, PU). Dimostrando notevole adattabilità, si rinviene nella zona montana ancora lungo i margini stradali fino all'interno ombroso delle faggete e degli impianti a conifere a substrato acido.

19 - Epipactis muelleri Godfery

Compare a bassa quota (250 m) nei castagneti e boschi (Onferno di Gemmano), della bassa collina delle Valle del Conca. Presente su suoli calcarei in ambienti boschivi luminosi, anche soggetti a ceduazione; più raramente in cespuglieti. Accentua decisamente la frequenza presso i cedui misti principalmente a carattere termofilo dei versanti dei monti Carpegna e Canale, fino all'alta valle del Marecchia. Presente anche in compagini forestali a carattere più marcatamente mesofilo come cerrete e faggete. Si rinviene in molti casi in simpatria con Epipactis helleborine subsp. helleborine (L.) Crantz.

20 - Epipactis palustris (L.) Crantz

Specie non comune e localizzata in habitat costantemente caratterizzati da substrati acquatici o molto umidi. Relittuale sulla costa, con un nucleo lungo un vecchio fossato su antiche sabbie a Miramare di Rimini, accresce la sua frequenza lungo i corsi d'acqua maggiori, particolarmente il Marecchia, in collina e in area montana, in corrispondenza di fossati, aree calanchive, scarpate e versanti umidi e stillicidiosi. Un nucleo numerosissimo è concentrato lungo un ramo abbandonato del torrente Senatello, presso la confluenza nel Marecchia (Sant'Agata Feltria).

21 - Epipactis purpurata Sm.

Rarissima. L'unica stazione nota è situata in una propaggine estrema del comune di Pennabilli, nel comprensorio del Parco del Sasso Simone e Simoncello (Crescentini 1990). E' caratterizzata da un ricco nucleo all'interno della vastissima omonima cerreta, a circa 1000 m. Non sono state rinvenute nuove stazioni.

22 - Gymnadenia conopsea (L.) R. Br. in W.T. Aiton

Compare nel piano collinare e aumenta progressivamente la presenza fino a divenire molto comune nella fascia altocollinare e montana. Localmente abbondante, con nuclei importanti su scarpate e margini stradali, al limitare di boschi a latifoglie e conifere, in pieno sole. Si osserva talvolta anche all'interno di boschi igrofili e mesofili, in posizioni luminose. Più frequente su suoli calcarei ma adattabile a vari substrati, con preferenza per quelli tendenzialmente freschi e umidi.

23 - Himantoglossum adriaticum H. Baumann

Non comune, localizzato, con stazioni distanziate su suoli asciutti dall'alta collina alla montagna, a partire dalla media valle del Marecchia. Accentua la sua frequenza lungo i versanti settentrionali del comprensorio del Monte Carpegna, più rara ma diffusa nell'alta valle fino alle Balze di Verghereto. Diffuso in cespuglieti, prati arbustati, scarpate stradali, rimboschimenti a latifoglie e conifere, margini boschivi, quasi sempre in pieno sole.

24 - Limodorum abortivum (L.) Sw.

Non comune ma ben distribuito anche con nuclei consistenti, dai boschi della prima collina alla montagna. Specie termofila, si situa a mezz'ombra, all'interno di boschi radi a latifoglie, compagini artificiali a conifere, cespuglieti, scarpate stradali, o in pieno sole, su suoli aridi e compatti. Alcuni individui sono stati osservati su suoli detritici e su inerti lungo i margini stradali.

25 - Listera ovata (L.) R. Br. in W.T. Aiton

Ben distribuita e progressivamente più comune dalla media collina alla montagna, in ambienti differenziati ma tendenzialmente freschi. Si ritrova, anche con notevoli e compatte concentrazioni, nei boschi misti mesofili, boschi ripariali, formazioni artificiali a conifere e cupressacee, castagneti, scarpate stradali, cespuglieti, pascoli e prati anche calanchivi, cerrete e faggete.

26 - Neotinea tridentata (Scop.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase

Comune e non selettiva rispetto all'habitat, dalla media collina ai rilievi interni su suoli da calcarei ad arenacei, in posizioni in genere esposte, lungo carraie e sentieri, scarpate e banchine stradali, prati aperti anche sommitali e prati arbustati da aridi a mesofili, talvolta umidi, rocciosi e degradati incluso i fluviali; garighe, castagneti, aree aperte in boschi da termofili a mesofili.

27- Neotinea maculata (Desf.) Stearn

Rara e localizzata. Le sole quattro stazioni rinvenute a partire dal 2014, sono situate nel bacino della Valle del Marecchia presso Ponte S. Maria Maddalena (Novafeltria), a quota 340 m su un prato arido; presso Tausano (San Leo), in habitat analogo, attorno a 450 m (Bruschi 2014a); a Monte Pincio (Talamello) all'interno di un castagneto con latifoglie a quota 835 m; sul Monte Canale (Pennabilli), all'interno di un pascolo arbustato, il sito più elevato a quota 1000 m circa. Le ultime due stazioni sono state rinvenute tra la fine di Aprile e gli inizi di Maggio 2016.

28- Neotinea ustulata (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase

Poco comune, localizzata esclusivamente nel settore montano su praterie e pascoli mesofili in prevalenza arbustati su substrato calcareo. In genere in pieno sole, raramente in ombra. Anche per questa entità il comprensorio del Monte Carpegna (PU; RN; AR), costituisce un caposaldo per quanto riguarda il territorio in esame.

29 - Neottia nidus-avis (L.) Rich.

Rara nella bassa collina. Da comune a molto comune su suoli maturi e umici, neutri o basici, all'interno di boschi collinari a latifoglie a carattere termofilo e nelle forme forestali mesofile e mature dei maggiori rilievi dell'interno quali cerrete e faggete. A fianco o nelle vicinanze degli individui dell'anno persistono spesso gli scapi legnosi e relative capsule degli individui dell'anno precedente.

30 - Ophrys apifera Huds.

Particolarmente adattabile e notoriamente a tendenza colonizzatrice, vegeta in habitat estremamente differenziati. Compare con frequenza crescente nella città costiera in ambienti artificiali: aree verdi stradali, giardini incolti e parchi urbani. Compare irregolarmente lungo le aree fluviali di pianura e incrementa la consistenza nella fascia collinare e negli ambienti montani. In tutta la provincia si osserva lungo i margini e scarpate stradali, aree coltivate abbandonate, anche degradate e disturbate, carraie e sentieri, prati, pascoli, cespuglieti, margini di boschi e boschi aperti, pertinenze fluviali, su suoli da asciutti a freschi, quasi sempre esposti e assolati. All'interno di prati falciati presso la confluenza del torrente Senatello nel Marecchia forma popolamenti molto abbondanti. Nel corso delle ricerche sul campo sono state osservate le varietà aurita, bicolor, chlorantha e trollii.

31 - Ophrys bertolonii subsp. bertolonii Moretti

Ampiamente adattabile, colonizza habitat differenziati. Molto comune in prati e pascoli magri, prati rocciosi, bordi di strade e carraie, anche su terreni disturbati e parzialmente calpestati. I prati su suolo calcareo presentano talvolta popolamenti abbondantissimi. Presente localmente con popolazioni numerose nel tratto di pianura fino ai tratti più interni dei greti dei fiumi Marecchia e Conca. Accentua la distribuzione nella fascia collinare e in ampi settori montani in prati assolati, calanchi stabili, cespuglieti e margini di boschi termofili e radure al loro interno. Penetra all'interno nei castagneti, su suoli freschi e ombreggiati.

32 - Ophrys bombyliflora Willd.

La sola stazione segnalata in provincia di Rimini era situata su un prato di terrazzo fluviale in destra del torrente Conca, presso Morciano di Romagna (Alessandrini & Bertolaso 1991). L'abbandono di un crossodromo improvvisato, all'interno del quale il nucleo di O. bombyliflora si trovava, ha paradossalmente determinato sfavorevoli e rapidi mutamenti ambientali, con la crescita di una rigogliosa vegetazione erbacea ruderale. Ciò ha determinato la scomparsa della stazione. Tentativi successivi di individuare altri siti hanno dato esito negativo. L'unica presenza nota in Emilia-Romagna resta quindi quella di Brisighella in provincia di Ravenna (Sangiorgi 2012).

33 - Ophrys crabronifera Sebast. & Mauri

Rarissima. Rinvenuta in località Santamonica (Misano Adriatico). Il sito è localizzato presso la riva sinistra del bacino artificiale del torrente Conca, a quota di pianura. Il solo esemplare, caratterizzato, da tre scapi in piena fioritura, è stato rinvenuto il 6 Aprile 2014 all'interno di un impianto di noce da legno su suolo alluvionale, in una compagine erbacea ombreggiata e relativamente nitrofila, periodicamente falciata. Si tratta di novità anche per la flora dell'Emilia-Romagna (Bagli 2015b). Non sono state osservate a oggi altre stazioni. A un controllo del sito del 3 Aprile 2017, la pianta non è stata ritrovata, probabilmente a causa dell'azione di animali selvatici.

34 - Ophrys fusca subsp. funerea (Viv.) Arcang.

Non frequente, con nuclei anche abbondanti distribuiti presso gli arbusteti e prati fluviali della media e alta valle del fiume Marecchia. Dalla collina media e alta alla montagna si rinviene su pascoli arbustati anche interni a impianti a conifere, prati naturali talvolta rocciosi o umidi e calanchivi stabili, margini di boschi, in piena luce o penombra.

35 - Ophrys holosericea subsp. holosericea (Burm.f.) Greuter s.l.

Intesa in senso lato, è specie comune, spesso con popolamenti localizzati abbondanti, lungo i prati aridi fluviali e calanchivi, garighe, prati e pascoli collinari e montani, arbusteti e radure in boschi termofili, su suolo calcareo, anche su terreni alloctoni. Il notevole polimorfismo espresso dall'entità ha comportato nel tempo la definizione di varie sottospecie. La ricerca sul campo degli ultimi anni nel Riminese e nei terreni limitrofi del Pesarese e dell'Aretino rientranti nella Romagna "naturale" secondo Pietro Zangheri, ha consentito di precisare le sottospecie che seguono.

36 - Ophrys holosericea subsp. appennina (Romolini & Soca) Kreutz

Nel territorio in esame è ampiamente diffusa in pascoli, incolti e radure boschive, in ambiente fluviale, collinare e montano, in pieno sole o penombra, dal piano collinare al montano.

37 - Ophrys holosericea subsp. dinarica (Kranjčev & P. Delforge) Kreutz

Può essere rinvenuta dalla pianura, esclusivamente presso i greti dei corsi d'acqua maggiori. Percorrendo l'asta fluviale del Marecchia a partire dalla costa fino a Ponte Molino Baffoni (Novafeltria) è presente esclusivamente la subsp. appennina, sostituita dalla subsp. dinarica in direzione montana. Si possono osservare forme intermedie di non agevole identificazione (Biforca di S. Leo). In provincia di PU la maggior parte degli esemplari di O. holosericea appartengono alla subsp. dinarica (Klaver & Rossi 2016).
 
38 - Ophrys holosericea subsp. gracilis (Büel, O. Danesch & E. Danesch) Büel, O. Danesch & E. Danesch

Rara e localizzata nell'alta collina e montagna su prati arbustati. Per una migliore comprensione della distribuzione si rendono necessarie nuove ricerche sul territorio. Localmente, gli scarsi individui da ascrivere alla sottospecie sono stati individuati in area altocollinare, all'interno di arbusteti termofili. Tende a fiorire tardivamente, tra Maggio e Giugno.

39 - Ophrys holosericea subsp. tetraloniae (W.P. Teschner) Kreutz

La sottospecie non era nota per il Riminese. Sono state identificate a partire dal 2014, con la stazione di Tausano (S. Leo), sette stazioni nella media Valmarecchia collinare e fluviale, tutte su suolo calcareo, in habitat luminosi, su prati aridi e su scarpata stradale. Presenta in modo caratteristico fioritura tardiva, dalla fine di Maggio alla metà di Giugno; nelle stazioni di crescita possono trovarsi forme intermedie con altre sottospecie di O. holosericea.

40 - Ophrys insectifera L.

Poco comune e localizzata. Rinvenuta in un limitato numero di stazioni dalla fascia collinare alla montagna, in pieno sole o più frequentemente in posizioni semiombreggiate all'interno di arbusteti e boschi e su scarpate stradali al margine di boschi misti termofili e mesofili. Presente su prati in ambienti aperti fluviali, calanchivi, pascoli montani.

41 - Ophrys sphegodes subsp. classica (Devillers-Tersch. & Devillers) Kreutz

Relativamente comune in vari ambienti aperti o in penombra: prati aridi fluviali, prati aperti o arbustati, talvolta degradati, su arenarie e su suoli calcarei e all'interno di calanchi, radure boschive, scarpate e bordi stradali; essenzialmente nella fascia collinare medio-alta, fino alla montagna. Sono presenti ricche popolazioni lungo la dorsale calcarea Tausano-Monte Gregorio (San Leo), presso Uffogliano (Novafeltria), lungo il medio corso del Marecchia. La prima segnalazione si deve a Del Testa (1903), il quale cita un campione di Ophrys aranifera Huds. riferito genericamente a Rimini, presente nell'erbario Matteini.

42 - Ophrys sphegodes subsp. minipassionis (Romolini & Soca) Biagioli & Grünanger

Rara. Sono state trovate poche stazioni durante l'ultima stagione, lungo il fiume Marecchia fra Ponte 8 Martiri e Ponte Messa (Sant'Agata Feltria) e all'altezza di S. Sofia Marecchia (Badia Tedalda, AR); alcuni individui isolati attribuibili a questa sottospecie sono stati individuati sul M. Canale (Pennabilli). Caratteristico il labello di piccole dimensioni con importante bombatura e assenza di gibbe; fiorisce tardivamente rispetto a O. sphegodes subsp. classica.

43 - Ophrys speculum Link

La prima stazione, non più confermata, è stata rinvenuta nel 1988 lungo il versante sud del rilievo calcareo di Torriana, a 410 m. L'unico esemplare si trovava all'interno di una di una buca da rimboschimento (Pinus nigra J.F. Arnold e Pinus pinea L.) in cui il pino non aveva attecchito (Alessandrini & Scaravelli 1988). A confermare la presenza della specie, rarissima, è stato il rinvenimento di un solo esemplare da parte di A. Giorgi in un prato falciato pertinente a una abitazione privata (Casa Romani), in località San Teodoro (Mondaino), quota 350 m, in data 12 Aprile 2016.

44 - Ophrys tenthredinifera Willd. subsp. neglecta (Parl.) E.G. Camus

Rarissima. Due soli esemplari noti. Recentemente, il 12 Maggio 2017, un individuo isolato è stato rinvenuto in un prato-pascolo arbustato a substrato calcareo in pieno sole sul Monte Canale (Pennabilli), a 1035 m da T.Bruschi e L. Polverelli. In precedenza, l'11 Maggio 2014, un esemplare in antesi era stato osservato in habitat analogo presso Rofelle (Badia Tedalda, AR), a 857 m (Bruschi, 2014b).

45 - Orchis anthropophora (L.) All.

Comune dalla media collina fin'oltre i 1000 m di quota. Si rinviene localmente con nuclei abbondanti in ambienti diversificati naturali o di origine antropica quali prati e pascoli aperti o arbustati, anche degradati e in ambiente calanchivo, margini di boschi termofili e mesofili, scarpate stradali, rimboschimenti a sempreverdi, in piena luce o semiombra.

46 - Orchis mascula (L.) L.

Specie a distribuzione alto-collinare e montana, comune su prati-pascolo aperti anche degradati, prati arbustati mesofili, boschi radi montani termofili e mesofili, cerrete e castagneti. Le popolazioni, talvolta abbondanti, sono principalmente distribuite nel comprensorio del Monte Carpegna - Monte Canale e del Sasso Simone (PU, AR, RN). Nuclei meno rilevanti e individui isolati sono presenti a quota inferiore presso il Monte della Perticara, Monte Ercole e Monte Pincio, tra Sant'Agata Feltria, Perticara e Talamello, nel castagneto di Uffogliano (Novafeltria) e nei pascoli sovrastanti Poggio Ancisa (Casteldelci).

47 - Orchis pauciflora Ten.

Rarissima. E' stata rinvenuta una sola stazione sul Monte Canale (Pennabilli), all'interno di un pascolo con radi arbusti, a quota 1030 m. Il rinvenimento, avvenuto il 31 maggio 2012 da parte di L. Bagli, riguarda un solo individuo ad antesi avanzata. La stazione di Monte Canale è la sola segnalata in Regione e costituisce la più settentrionale del suo areale lungo il versante adriatico. Non sono stati effettuati nuovi ritrovamenti.

48 - Orchis provincialis Balb. ex Lam. & DC.

Non comune ma ben distribuita dalla media collina alla montagna. Specie tendenzialmente mesofila, adattabile a substrati diversi. A quote mediocollinari si rinviene nei castagneti di Monte Faggeto (Montefiore Conca), Monte Pietrino (Saludecio), Uffogliano (Novafeltria). In posizioni aperte o ombreggiate è stata osservata a Tausano (San Leo) e Ponte S.M. Maddalena (Novafeltria); su scarpata stradale presso S. Agata Feltria; in ambiente boschivo a Uffogliano e Maioletto (Maiolo); su bordo stradale a M. Pincio (Talamello). A quote maggiori tende a occupare posizioni aperte su pascolo arbustato presso P. Ancisa (Casteldelci), a M.Canale (Pennabilli), su prato degradato a Miratoio (Pennabilli). Tutte le località sopra indicate si trovano in provincia di Rimini. All'esterno del perimetro provinciale si segnala presso Rofelle (Badia Tedalda, AR), su prato - pascolo.

49 - Orchis purpurea Huds.

Comunissima e ampiamente distribuita con relativa omogeneità dalla città costiera ai maggiori rilievi dell'interno. Dimostra notevolissima capacità di adattamento e una limitatissima selettività edafica, creando popolamenti abbondanti, talvolta ricchissimi negli ambienti più vari. A partire dalla costa è presente all'interno di giardini incolti e in alcuni parchi in pieno ambiente urbano, a Rimini e a Riccione. Compare ai margini delle strade e all'interno delle aree verdi degli svincoli stradali. Nella pianura retrostante la costa urbanizzata si trova lungo gli argini, boscaglie igrofile o aride dei maggiori corsi d'acqua e, talvolta con centinaia di individui, all'interno di coltivazioni arboree golenali (pioppeti, noceti ecc.). Dalla prima collina alla montagna è comunissima all'interno di oliveti e frutteti, margini di vie, scarpate stradali aperte o all'interno di macchie nitrofile, incolti, prati calanchivi, arbusteti, radure, pascoli, rimboschimenti a latifoglie e conifere, castagneti, boschi termofili e mesofili, cedui, cerrete e loro margini. Accanto a individui "normali" compaiono con frequenza esemplari con infiorescenza pauciflora o multiflora, con maggiore o ridotta intensità cromatica.

50 - Orchis simia Lam.

Specie termofila relativamente comune dalla media collina alla montagna, localmente con elevate concentrazioni. Gli habitat dove è possibile osservarla, sia naturali che artificiali, variano sensibilmente. Assente nelle aree urbane, lungo le aree golenali maggiori si rinviene, non comune, presso le radure fluviali. Dalla media e alta collina, dove si concentra maggiormente, alla montagna, si osserva su scarpate e bordi stradali, boschi aperti, arbusteti, prati incolti e falciati, pascoli aperti o arbustati, rimboschimenti a latifoglie e aghifoglie.

51 - Platanthera bifolia (L.) Rich.

Non comune. A quota minore (circa 150 m) si rinviene nel castagneto di Monte Faggeto di Montefiore, in Valconca. A quota collinare maggiore si ritrova ancora nei castagneti di Uffogliano (Novafeltria), M. Ercole e M. San Silvestro (S.Agata Feltria), dove è ben rappresentata. Compare su scarpate stradali ombreggiate e boschi a carpino nero in territorio di S.Agata Feltria. Le località sopra indicate sono in provincia di Rimini. A quote montane è stata osservata in cerreta presso La Cantoniera (Carpegna, PU) e, presso Badia Tedalda (AR), in una radura boschiva.

52 - Platanthera chlorantha (Custer) Rchb.

Compare poco più comunemente della congenere bifolia, occupando sostanzialmente gli stessi ambienti, con moderata evidenza di maggiore valenza ecologica. Accentua la sua presenza nelle aree più elevate. Presente, rara, in ambiente fluviale.

53 - Serapias cordigera L. 1753

Nel territorio in esame è rarissima. Si segnala un solo individuo nella Valle del Marecchia su un prato arido arbustato di terrazzo fluviale a 200 m, in prossimità del fiume Marecchia, in località La Piega, comune di San Leo (Porcellini G. & Paganelli G., 2016).

54 - Serapias lingua L.

Da considerare tuttora molto rara rispetto al primo aggiornamento. Le prime stazioni riferite a suo tempo sono localizzate in prati spontanei falciati su suolo magro e arido collinare presso S. Igne (San Leo) e in un prato nelle pertinenze di un'abitazione a Montelupo, sulla collina San Giovanni in Marignano. S. lingua è riportata in Mattoni & Molari (2006); l'area di ritrovamento non è indicata ma è da collocarsi nei dintorni di Montebello (Poggio Torriana). La stazione di S.Igne appare ancora oggi come la più ricca, estendendosi con centinaia di individui dalla sommità di una modesta collinetta al versante rivolto alla rupe di S.Leo; all'interno della stessa stazione è da segnalare la presenza di una decina di esemplari attribuibili alla forma tepalopatens (Spagnoli 1997). Un secondo nucleo è situato a breve distanza, all'interno di un prato arido con presenza di Erica arborea L. posto fra S. Igne e il sentiero di crinale che porta a Biforca. Tranne la stazione di Montelupo, i siti riportati appartengono ad un compatto comprensorio calcareo in destra Marecchia, all'interno del SIC - ZPS IT4090003 Rupi e Gessi della Valmarecchia.

55 - Serapias neglecta De Not. 1848

Rarissima. In provincia di Rimini è stata rinvenuta un solo esemplare da G. Porcellini il 12 Maggio 2016, in un prato arido arbustato in località I Piani (San Leo) Porcellini G., 2016).

56 - Serapias parviflora Parl.

L'esplorazione del territorio provinciale riminese ha condotto al rinvenimento di sei stazioni di questa rara specie. Nel 2014 sono state individuate le prime due, presso il fiume Marecchia in comune di Poggio Torriana, a 90 m (Polverelli 2014) e in habitat calanchivo presso Torriana, a 250 m (Faggi 2014). Sono seguite, nel 2016, tre nuove stazioni. La prima, ricchissima, lungo il Marecchia presso Santarcangelo di Romagna su prato arido (T. Bruschi); la seconda in analogo habitat nel tratto del Marecchia tra Ponte Messa e Ponte 8 martiri (S.Agata F.), (T. Bruschi), successivamente su prato arbustato in località I Piani di S.Agata Feltria (G.L. Tonelli). La più recente, del 18 Marzo 2017, su prato arido presso il bordo della pista ciclabile del Marecchia. (T. Bruschi e L. Polverelli). 

57 - Serapias vomeracea subsp. vomeracea (Burm. f.) Briq.

Non comune, nonostante varie nuove acquisizioni sulla distribuzione, che colloca la specie in una fascia che dalla costa raggiunge l'alta collina. Gli habitat in cui è osservabile sono differenziati ma riconducibili ad ambienti prativi o di prato arbustato arido a lato degli alvei del Marecchia e del Conca, all'interno o ai margini di boschi termofili e di calanchi. In genere in piena luce, i nuclei di collinari sono talvolta numerosi. Presente anche lungo le scarpate stradali al margine di boschi, raramente, all'interno di aiuole e parchi urbani.

58 - Spiranthes spiralis (L.) Chevall.

La ricerca sul campo di questa inconfondibile specie, intensificata negli ultimi anni durante la tardiva fase di antesi, ha consentito di localizzare numerose stazioni, per cui va considerata oggi relativamente comune nella media e alta collina provinciale, incluso l'area limitrofa meridionale e i principali corpi idrici. Sono state localizzate varie stazioni lungo i prati aridi arbustati dei fiumi Conca e Marecchia. Un ricchissimo popolamento è situato su un terrazzo fluviale del torrente Senatello, all'interno di un prato falciato presso Ponte Otto Martiri (Sant'Agata F.). Si rinviene lungo sentieri e carraie, prati da aridi a freschi con bassa copertura erbacea in genere mantenuta artificialmente, all'interno di giardini e parchi, anche alberati, a partire dalla città (Riccione, S. Morolli, in verbis). Alcune stazioni esterne al Riminese, sempre su prato, riguardano Gradara (PU) e Badia Tedalda (AR). Si riscontrano nuclei da modesti ad abbondanti all'interno dei vecchi cimiteri collinari con copertura prativa spontanea soggetta a controllo come a Tausano (S. Leo); Valle Fuini (PU), anche all'esterno delle mura. I siti dei cimiteri di Onferno (Gemmano) e Piandicastello (PU) (Laghi & Pastorelli 2004), sono confermati dagli scriventi. S. spiralis è segnalata in letteratura (Mattoni & Molari 2006), per l'area di Montebello (Poggio Torriana).

Taxa segnalati oltre i confini provinciali, all'interno della
"Romagna fitogeografica"

Aggiorniamo l'elenco riguardanti le specie rinvenute nelle province di Pesaro e Urbino e Arezzo, finora non segnalati in provincia di Rimini, ma ricadenti nel territorio della "Romagna fitogeografica o naturale" secondo la citata definizione di Zangheri (1966), che a sua volta aveva ripreso le considerazioni di Rosetti (1894). Il territorio considerato riguarda il solo settore sud-orientale, adiacente la provincia di Rimini. Ricordiamo la delimitazione proposta da Pietro Zangheri, per il quale la Romagna trova i propri confini naturali meridionali nel crinale appenninico con estremità sud a Monte Maggiore, presso il Monte dei Frati (m 1454), nell'Alpe della Luna, tra Aretino e Pesarese. A est, lungo la costa adriatica, il limite viene individuato presso Fiorenzuola di Focara (PU). Tra i due vertici il limite naturale si sviluppa lungo la direttrice che da Monte Maggiore segue brevemente il crinale tra la Valmarecchia e la valle del Metauro, e poi quello con la valle del Foglia. Raggiunge il Sasso di Simone, Monte Carpegna, prosegue alla sinistra del Foglia per Monte Altavelio, Tavoleto, Mondaino, Monte Luro fino a Fiorenzuola di Focara, tutti in provincia di Pesaro e Urbino. Vi sono comprese quindi le intere vallate del Marecchia, Conca, Ventena e Tavollo. Osserviamo come l'ingresso in provincia di Rimini dei comuni ex pesaresi della media e alta Valmarecchia abbia sancito un criterio naturale di appartenenza territoriale, prima che amministrativo.

59 - Anacamptis papilionacea (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W.Chase

Rarissima, è stata osservata dallo scrivente nel 1987, su indicazione di P. Saponi, lungo una scarpata stradale erbosa su terreno argilloso presso il Monte Osteriaccia (PU). Il sito da tempo non è stato confermato né ad oggi sono state rinvenute nuove stazioni.

60 - Goodyera repens (L.) R. Br. in W.T. Aiton

Rinvenuta da Simone Morolli (Centro Naturalistico Valconca) in data 11 Luglio 2014 all'interno di un vecchio impianto di pino nero, abbondantemente infiltrato da latifoglie autoctone, in località Ponte Conca di Montecopiolo (PU), alla quota media di 800 m (Bagli & Morolli 2014b). Immagini di Goodyera repens del sito erano state postate sul forum GIROS in data 13 Luglio 2014 da F. La Ragione (2014), con indicazione generica di "Provincia di Pesaro". E' presente un abbondante e vasto popolamento (molte centinaia di individui), distribuito lungo il ripido versante destro a ridosso del greto del Conca, sia a valle che a monte delle cosiddette "cascatelle del Conca".  Ricerche successive effettuate nell'alta Valconca e Valmarecchia a cura degli scriventi non hanno dato esito. Analoga conclusione per le circostanti aree del Pesarese (J.M.I. Klaver, in verbis).

61 - Epipactis greuteri H. Baumann & Künkele

Rarissima. Rinvenute il 26 Luglio 2016 da G. Romagnoli alcune piante sul Monte Montone (Villagrande di Montecopiolo, PU), all'interno di un vecchio rimboschimento a conifere (Klaver & Romagnoli 2017). Il sito si trova presso lo spartiacque tra le valli del Marecchia e del Conca, di poco all'esterno del limite provinciale riminese. In Emilia-Romagna è nota come Epipactis flaminia Savelli & Alessandrini solo per Campigna (FC) e per il vicino appennino toscano.

Le forme ibride

1 - Anacamptis ×alata (Fleury) B.Bock (A. laxiflora × A. morio)

Rinvenuto un ricco nucleo lungo la s.p. 97 fra Soanne (Pennabilli) e Villagrande (Montecopiolo, PU) nel maggio 2015 a quota 1000 m. L'ambiente è costituito da un prato falciato soggetto ad allagamento temporaneo. Un secondo nucleo composto da una decina di piante è stato localizzato sul monte Canale (Pennabilli), in data 28 maggio 2015 a quota 1000 m. L'ambiente è costituito da prati-pascolo umidi.

2 - Anacamptis ×simorrensis (E.G.Camus) H.Kretzschmar, Eccarius & H.Dietr. (A. coriophora subsp. fragrans × A. pyramidalis)

Rinvenute due piante lungo il sentiero di crinale Biforca-Tausano (San Leo) in data 6 giugno 2015 a  530 m (Bruschi & Polverelli 2015). Successive ricerche hanno portato il numero di esemplari a cinque. L'ambiente è costituito da prato arido su substrato calcareo, con esposizione SE.

3 - Dactylorhiza ×influenza (Sennholz) Soò (D. maculata subsp. fuchsii × D. sambucina)
Rinvenuti un singolo esemplare presso il Rifugio Fontanelle sul Monte Carpegna (Pennabilli) il 12 maggio 2014 a1350 m; un secondo esemplare sui prati sommitali del Monte Aquilone (Casteldelci) il 25 maggio 2015 a quota 1300 m; un terzo da Gabriella Romagnoli in cima al Monte Palazzolo a 1170 m, al confine fra le province di Rimini (Pennabilli) e Pesaro e Urbino (Montecopiolo). Quattro gli esemplari ritrovati da G. Romagnoli e PP. Maiani nei pressi degli impianti di risalita del M. Carpegna (Montecopiolo, PU), a quota indicativa 1300 m.

4 - Neotinea ×dietrichiana (Bogenh.) H. Kretzschmar, Eccarius & Dietr. (N. tridentata × N. ustulata)
Ibrido abbastanza comune nei prati-pascolo del settore montano della provincia, limitato dalla distribuzione altitudinale di N. ustulata. Rinvenuto nell'alta valle del torrente Prena (Pennabilli) il 28 maggio 2011 a 1150 m (Bagli 2013); presso Boscagnone (Sant'Agata Feltria) in data 11 maggio 2014 da L. Polverelli; lungo il sentiero 17 Miratoio-Banditella (Pennabilli), in data 25 maggio 2014 a 900 m; presso San Lorenzo (Pennabilli), in data 6 maggio 2015 a 790 m; sul M. Canale (Pennabilli) in data 16 maggio 2015 a 1000 m. Appena al di fuori dei limiti provinciali è stato rinvenuto lungo il sentiero 23 Rofelle-M. faggiola (Badia Tedalda, AR) in data 17 maggio 2014 a 870 m; da R. Romolini lungo la s.p. 49 Ponte Presale-Sestino (Badia Tedalda, AR), in data 27 maggio 2016 e nei pressi del Sasso Simone (Sestino, AR) in data 28 maggio 2016.

5 - Ophrys ×albertiana nothosubsp. petruccii (Romolinii & Soca) Bruschi & Polverelli (O. apifera × O. holosericea subsp. appennina)
Rinvenuto un singolo esemplare in località Colombare (Poggio Torriana), in data 7 maggio 2014 all'interno di un incolto lungo il fiume Marecchia a 90 m (Bruschi & Polverelli 2015). In data 29 aprile 2016 erano presenti 2 esemplari aventi due scapi ognuno, uno a sepali bianchi e l'altro a sepali rosa.

6 - Ophrys ×enobarbia Del Prete e Tosi (O. bertolonii × O. holosericea s.l.)Non viene fatta distinzione fra O. holosericea subsp. appennina e O. holosericea subsp. dinarica.
Rinvenuto presso Miratoio (Pennabilli), in data 24 maggio 2012 a 870 m (Bagli 2013). Nuovamente rinvenuto presso Uffogliano (Novafeltria) in data 18 maggio 2014 da PP. Maiani; nei pressi di Miratoio in data 7 giugno 2015 a 880 m; nei pressi della celletta di Sant'Igne (San Leo) in data 20 aprile 2016 a 515 m; presso Novafeltria in data 23 aprile 2016 a 240 m; a Ponte 8 Martiri (Sant'Agata Feltria) in data 20 maggio 2016 a 365 m; da R. Romolini in data 28 maggio 2016 nei pressi del Sasso di Simone (Sestino, AR); sul Monte Pincio (Talamello) in data 30 maggio 2016 a 730 m. Questo ibrido è stato osservato ripetutamente dal 2014 al 2017 lungo la catena di rilievi fra Monte S. Severino e Tausano (San Leo); di particolare interesse un ricco nucleo formato da più di venti esemplari, nel quale alcune piante sembrano mostrare fenomeni di introgressione con O. holosericea subsp. appennina.

7 - O.bertolonii × O. sphegodes subsp. classica
Rinvenuto lungo il sentiero 17 Miratoio-Banditella (Sestino, AR) in data 25 maggio 2014 a 955 m (Bruschi & Polverelli 2015), a Ponte 8 Martiri (Sant'Agata Feltria) in data 16 aprile 2016 a 365 m e presso Tausano (San Leo) in data 12 aprile 2017 a 440 m.

8 - O. holosericea sl × O. sphegodes subsp. classica
Rinvenuto presso Miratoio (Pennabilli) in data 25 aprile 2014 a 880 m e presso il Sasso di Simone (Sestino, AR) in data 30 maggio 2015 insieme alla sezione GIROS fiorentina.

9 - Orchis ×angusticruris Fr. & Humn. (O. purpurea × O. simia)
Rinvenuto a Montebello (Poggio Torriana) in data 6 maggio 2012 a 400 m e presso Serra di Valpiano (Pennabilli) in data 6 maggio 2012 a 900 m (Bagli, 2013). Successivamente osservato lungo il sentiero 23 Rofelle-M. Faggiola (Badia Tedalda, AR) in data 11 maggio 2014 a quota 870 m; presso Tausano (San Leo) in data 1 maggio 2015 a quota 470 m; presso San Lorenzo (Pennabilli) in data 6 maggio 2015 a 790 m, 850 m e 870 m.

10 - Orchis ×bergonii Tod. (O. anthropophora × O. simia)
Rinvenuto in località Serra di Valpiano (Pennabilli) in data 17 maggio 2012 a 900 m e presso San Lorenzo (Pennabilli) a 750 m (2013). Successivamente lungo il sentiero 23 Rofelle - M. Faggiola (Badia Tedalda, AR) in data 11 maggio 2014 a 870 m; presso San Lorenzo (Pennabilli) in data 6 maggio 2015 a 780 m, presso la località I Piani (Sant'Agata Feltria) in data 1 maggio 2016 a 450 m, presso Legnanone (San Leo) in data 25 Aprile 2015 (confermato il 19 aprile 2017), a 400 m e presso Monte (San Leo) in data 4 aprile 2017 a 500 m.

11 - Orchis ×penzigiana A. Camus (O. mascula × O. provincialis)
Rinvenuto lungo il sentiero 23 Rofelle-M. Faggiola (Badia Tedalda, AR) in data 11 maggio 2014 a 870 m; lungo il sentiero 17 Miratoio - Banditella (Pennabilli), in data 14 maggio 2015 a 1000 m (Bruschi & Polverelli 2015); a villaggio S. Rita (Montecopiolo, PU) in data 14 aprile 2016 da G. Romagnoli; lungo il sentiero 17 Miratoio - Banditella (Sestino, AR) in data 6 maggio 2016; presso il M. Palazzolo (Montecopiolo, PU) il 22 maggio 2016 da G. Romagnoli.

12 - Serapias ×intermedia Forest. ex F.W.Schultz (S. lingua × S. vomeracea)
Rinvenuti almeno cinque esemplari in un prato arido con presenza di Erica arborea L., posto fra S. Igne e il sentiero di crinale che porta a Biforca (San Leo), in data 18 maggio 2017 a 540 m (Bruschi & Polverelli 2017b). La segnalazione (Porcellini 2016) lungo il fiume Marecchia a monte di Pietracuta (San Leo) nel mese di maggio 2016 a quota 150 m è da ritenersi errata, trattandosi molto probabilmente di S. vomeracea.

13 - ×Dactyloglossum mixtum (Ascherson & Graebner 1907) Rauschert (C. viride × D. maculata subsp. fuchsii)
Rinvenuto lungo la s.p. 49 fra Ponte Presale e Sestino (Badia Tedalda, AR), in data 27 maggio 2016 a 850 m da G. Nieri e F. Petrucci. Nel 2017 l'esemplare non è stato ritrovato.