Ophrys bertolonii subsp. bertolonii Moretti 1823


Nome comune

Ofride di Bertoloni, Uccellino allo specchio

Sinonimi

O. speculum Bertoloni non Link

Etimologia

I nomi di specie e sottospecie sono dedicati al botanico, naturalista e medico bolognese Antonio Bertoloni (1775-1869), autore di una Flora Italica in dieci volumi e che per primo riconobbe questa specie, pur denominandola O. speculum.

Distribuzione

Specie ad areale centromediterraneo, dalle Baleari ai paesi transadriatici e isole Ionie della Grecia, diffusa nell'intera Italia peninsulare e in Sicilia, fino a 1000 m di altitudine. In Emilia-Romagna la distribuzione coincide con quella di altre specie stenomediterranee. Comune in tutta la fascia collinare, raggiunge il pieno crinale appenninico solo nella Provincia di Forlì, avvicinandosi a questo nell'entroterra delle province di Bologna, Parma e Piacenza. Manca dalla pianura ed è rarissima sulla costa. Presente nelle pinete costiere. Nella provincia di Pesaro e Urbino è comune fino a 1000 m presso luoghi erbosi, con concentrazioni maggiori tra 500 m e 600 m.

Habitat e distribuzione locale

Comune in prati e pascoli magri, bordi stradali, garighe, anche su suoli parzialmente calpestati. I prati su calcare presentano talvolta nuclei ricchissimi.
Presente localmente con popolazioni numerose nel tratto di pianura fino ai tratti più interni dei greti di Marecchia e Conca, in prati assolati e cespuglieti. Accentua localmente le concentrazioni nella fascia collinare e nei settori montani della provincia.

Caratteri

L'apparato radicale è costituito da due rizotuberi ovoidi. Di ridotte dimensioni, esile, da pochi cm su terreni disturbati e aridi a circa 30 cm.
L'infiorescenza è vistosa, lassa, con pochi fiori grandi rispetto all'insieme della pianta. I sepali sono da biancastri a violacei, i petali lineari presentano colorazione porporina più intensa e più brevi di un terzo rispetto ai sepali, dai bordi minutamente ciliati.
Il labello è densamente peloso specialmente lungo i margini, del tutto bruno e mostra una evidente insellatura. L'apicolo verde è rivolto verso l'alto, all'interno di una netta scanalatura. Nella metà distale del labello risalta una macula intera, generalmente scudata, bluastra e lucida. Al centro della macula alcune popolazioni mostrano un punto o alcune macchie irregolari di colore rosso vivo che invadono quasi l'intera macula.
Il ginostemio è allungato e il rostro appuntito. Gli pseudoocchi sono nerastri, di poco distanziati dalla cavità stigmatica, la quale presenta forma rettangolare.
La sottospecie tipica è caratterizzata in particolare dalla forma della cavità stigmatica e per il labello piegato "a sella".
Tra gli autori che si occupano del genere non vi è uniformità di vedute circa la classificazione delle varie entità, a causa delle modeste differenziazioni morfologiche e delle possibilità di ibridazioni e introgressioni, soprattutto con O. sphegodes, O. incubacea e O. lunulata.
Viene impollinata da api del genere Chalicodoma (C. parietina e C. pyrenaica).
Fiorisce da Aprile a Maggio.