Anacamptis morio (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase 1997


Nome comune

Giglio caprino, Pan di cuculo

Basionimo

Orchis morio L. 1753

Sinonimi

O. morio subsp. morio L.

Etimologia

L'origine del nome è controversa. Può derivare dallo spagnolo morrion, cappuccio o elmo, per la forma a cappuccio del perianzio. Il termine latino morio significa matto. Plinio ha citato il termine greco moria per indicare una pianta in grado di generare pazzia.
 
Distribuzione

L'areale è europeo-caucasico-mediterraneo. E' l'orchidea più comune in molte regioni italiane, con popolazioni ricche e dalle fioriture policrome. Diffusa in tutte le regioni italiane, ad esclusione della Sardegna. Frequente nell'intera Emilia-Romagna; presente anche in pianura. Molto comune nella provincia di Pesaro fino a 1300 m.

Habitat  e distribuzione locale

Presente con elevate concentrazioni ed estesi popolamenti ad ampia variabilità cromatica lungo prati magri sia aridi che freschi, garighe, cespuglieti, radure, margini falciati di strade, dove forma vere bordure colorate, luoghi aperti presso carraie e sentieri.
Inizia a fiorire precocemente, a Febbraio a quote basse. Protrae l'antesi fino a Maggio in rapporto all'altitudine.
Diffusa da poco al di sopra del livello del mare fino ai massimi rilievi interni, è tra le specie più comuni, adattabile e ampiamente distribuita in ambienti molto differenziati, in piena esposizione o comunque assolati.
Assente nelle aree periurbane e agricole della fascia litoranea, a quota di pianura si concentra lungo i maggiori alvei fluviali (Marecchia, Marano, Conca) con popolamenti variabili, da pochi a numerosissimi individui.

Caratteri

Geofita bulbosa, è specie politipica. La pianta è di modeste dimensioni, da 10 a 35 cm, raramente più alta, con fusto robusto, foglie basali disposte a rosetta patente. Le brattee presentano spesso nervature violacee.
L'infiorescenza è densa, corta e cilindrica. Nella media infiorescenza le colorazioni possono presentare grande variabilità, con toni dominanti dal rosa al viola.
I tepali sono riuniti a formare un casco ampio con punte ottuse, i sepali mostrano evidenti striature verdi. Il labello è di solito poco trilobato e più largo che lungo, con lobo mediano lungo circa come i laterali, con settore basale molto chiaro, macchie e strie purpuree o viola. Lo sperone è cilindrico, orizzontale o appena ascendente, lungo circa come il labello.
Il ginostemio è ottuso, rossastro e i pollinii verdastri.
Tra le varianti cromatiche individuali, la forma alba (Arcang.) F.M.Vázquez 2009, a fiori completamente bianchi è stata rinvenuta in più siti nel corso della ricerca. 
Il numero cromosomico è 2n = 36.
Impollinata principalmente da diverse specie del genere Bombus.