Neottia nidus-avis (L.) Rich. 1817

Nome comune

Nido d'uccello

Basionimo

Ophrys nidus-avis L. 1753

Sinonimi

Epipactis nidus-avis (L.) Crantz; Malaxis nidus-avis (L.) Bernh.;
Listera nidus-avis
(L.) Curtis; Serapias nidus-avis (L.) Steud.

Etimologia

Il nome della specie, il latino nidus-avis, "nido d'uccello", fa riferimento allo sviluppo intricato delle radici.

Distribuzione

La diffusione è eurasiatica, fino al Giappone. E' presente in tutte le aree temperate. Si trova nell'intera penisola italiana ed è relativamente comune negli ambienti boschivi a latifoglie e misti, su suoli ricchi di humus fino a 2000 m di quota. In Emilia-Romagna è molto comune a sud della Via Emilia, dalla bassa collina ai 1700 m. E' stata segnalata da Pietro Zangheri nelle pinete ravennati (1936); oggi assente o non rinvenuta. In provincia di Pesaro e Urbino è comune nei boschi da 150 m a 1300 m.

Habitat e distribuzione locale

Si rinviene su suoli maturi e umici, neutri o basici, con maggiori concentrazioni all'interno, di boschi ombrosi e freschi, talvolta al loro margine e su scarpate stradali. In provincia compare nella media collina nei boschi termofili, espandendosi gradualmente verso i  massimi rilievi dell'interno, dove è ampiamente diffusa.

Caratteri

Geofita rizomatosa, poco variabile, alta fino a 50 cm. Non può essere confusa con altre orchidee a causa della colorazione completamente brunastra (alcuni individui possono assumere una tonalità più chiara), che fornisce loro un aspetto "saprofitico". Il fusto, robusto e fistoloso, presenta foglie ridotte a squame avvolgenti. Le brattee sono brevi e lineari. L'aspetto d'insieme della pianta ricorda il genere Orobanche.
L'infiorescenza, multiflora, si presenta di solito allungata, con i 15-40 fiori appressati soprattutto verso l'estremità superiore. I sepali e i petali sono riuniti a formare un casco lasso. Il labello, pendente, mostra lobi arrotondati e divergenti. L'ovario è sostenuto da un pedicello ritorto.
E' una pianta micotrofica. Stabilisce fin dalla germinazione un rapporto di simbiosi micorrizica con miceti del genere Rhizoctonia che perdura per l'intero ciclo vegetativo. Mostra quindi di svilupparsi in modo parassitico sul micelio micorrizico. La forma saprofitica attribuita al genere Neottia viene quindi considerata impropria (Scrugli A., 2009).
E' impollinata da insetti, soprattutto da ditteri, ma ricorre con frequenza all'autogamia. In condizioni ambientali avverse è in grado di riprodursi per autofecondazione fiorendo e fruttificando al di sotto della superficie del suolo.
Si riproduce anche in forma vegetativa dal rizoma, originando aggruppamenti di individui.
Fiorisce tra Maggio e Luglio.
Il numero cromosomico è 2n = 36.