Introduzione
Il presente sito e i testi che seguono prendono origine da una monografia di uno degli autori: Bagli L., 2013, Orchidee spontanee e paesaggio vegetale nella Provincia di Rimini. Distribuzione e iconografia. WWF Rimini, Provincia di Rimini, La Pieve, Verucchio. Il volume condensa gli esiti di una ricerca sistematica condotta sul campo in due fasi successive. L'avvio dello studio, tra il 2008 e il 2009, ha interessato il territorio originario della Provincia di Rimini, delineato al tempo della sua costituzione (1992) con la separazione dalla provincia di Forlì. La Legge 117 del 3 agosto 2009 ha sancito il passaggio dalla Provincia di Pesaro e Urbino (Marche) alla Provincia di Rimini (Emilia-Romagna) dei Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello. Dai 535,38 kmq dei 20 comuni riminesi originari, si è passati a 27 comuni, per una superficie complessiva di 863,58 kmq e una popolazione di 334.229 abitanti (ISTAT, 2014). I nuovi comuni, ricadenti nella media e alta Valle del Marecchia, hanno quindi aggiunto 328,20 kmq di territorio caratterizzato da alta collina e montagna, estremamente differenziato sotto il profilo paesaggistico, vegetazionale e floristico. La ricerca orchidologica è stata promossa nell'ambito dell'Associazione WWF Rimini onlus, in collaborazione con l'Assessorato all'Ambiente, Energia e Politiche per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Rimini. I dati sono stati rilevati sul campo dall'autore con l'apporto di collaboratori volontari, in primo luogo il corpo delle Guardie Ecologiche Volontarie di Rimini. I dati scaturiti nel corso della ricerca e quelli disponibili su fonti bibliografiche sono stati utilizzati per la redazione delle mappe di distribuzione dei singoli taxon, sulla base delle "sezioni" della Carta Tecnica Regionale alla scala 1:10.000. Sono stati considerati in particolare i dati bibliografici derivati dal database della Flora protetta dell'Emilia-Romagna per il Riminese (Alessandrini & Bonafede 1996) gentilmente fornitami dal dr. Alessandro Alessandrini dell'Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, alla quale lo scrivente aveva a suo tempo contribuito per il territorio riminese.
Nel presente sito sono rappresentate le entità riportate nella pubblicazione sopra citata, consistenti in 41 specie e 4 forme ibride.
Sono poi comprese le entità rinvenute dopo il 2013 riprese da: Bagli L., Aggiornamento sulla presenza delle Orchidaceae nella provincia di Rimini (Emilia-Romagna) e nelle sue aree limitrofe meridionali. Orch. Spont. Eur. GIROS, 58 (2015:1): 9-24, portando il totale a 45 specie e 4 forme ibride.
Con le scoperte citate nel successivo articolo: Bagli L. & Bruschi T., Secondo aggiornamento sulla presenza delle Orchidaceae nella provincia di Rimini (Emilia-Romagna) e nelle sue aree limitrofe della "Romagna naturale". Orch. Spont. Eur. GIROS, 60 (2017:2): 327-346, si arriva a 48 specie, con la conferma di 4 forme ibride.
Sono state utilizzate come fonti aggiuntive le segnalazioni comparse a più riprese su organi di informazione specializzati. Integrando i taxa riportati nella pubblicazione del 2013 con i nuovi dati progressivamente disponibili, considerati anche i ritrovamenti nelle adiacenze dei confini amministrativi della provincia di Rimini, in provincia di Pesaro e Urbino (Marche) e Arezzo (Toscana), all'interno della più ampia entità geografica definita dal grande botanico e naturalista forlivese Pietro Zangheri "Romagna naturale o fitogeografica" (Zangheri 1966), si perviene a 61 taxa, includendo le sottospecie. Le forme ibride raggiungono il numero di 13, con l'aggiunta quindi di 9 diversi ibridi rispetto a quelli segnalati in precedenza.
Nell'arco di un ventennio il patrimonio di conoscenze riguardante le orchidee spontanee del Riminese ha visto uno straordinario incremento, espressione significativa del valore biogeografico e ambientale e del territorio che si estende ai limiti meridionali dell'Emilia-Romagna, un'area che da sempre svolge una funzione di cerniera fitoclimatica e biogeografica tra il settore settentrionale e centro-meridionale della penisola. Il fermento per la ricerca orchidologica in atto consente di affermare che restano aperte prospettive per nuove integrazioni conoscitive e per approfondimenti sullo status dei vari taxa. Il sito verrà aggiornato con i nuovi ritrovamenti.